Descrizione
Fin dalla preistoria sono stati rinvenuti sul territorio di Taipana resti del passaggio dell’uomo, ma la vera nascita del territorio, così come lo conosciamo ora, avvenne nel VIII secolo dopo Cristo con le invasioni slave, di cui tutt’oggi gli abitanti del comune sono portatori del patrimonio storico e linguistico.
I paesi del territorio mantennero sempre i contatti con le zone slave retrostanti, mentre, a causa delle vie di comunicazione impervie, i contatti con il fondovalle furono sempre scarsi.
Del periodo medievale i documenti non forniscono una visione ampia di come fosse il territorio allora in quanto le principali tracce storiche si limitano ai documenti ecclesiastici.
Sotto la Repubblica di Venezia invece vennero redatti più documenti di tipo amministrativo, alcuni di essi elencano i vari terreni di uso comune delle varie frazioni e che permettono di ricostruire come i nuclei dei paesi attuali fossero già formati all’epoca.
In seguito al congresso di Vienna il territorio passò sotto la sovranità dell’impero Austro-Ungarico, per poi, nel 1866, venire annesso al regno d’Italia. Da quell’anno iniziò il divieto della celebrazione delle messe in lingua slava, sostituita dall’italiano come lingua ufficiale.
Successivamente, nel XX secolo, il fenomeno di emigrazione, da sempre presente, divenne molto più accentuato, riducendo drasticamente la popolazione del territorio. In seguito al terremoto del Friuli la struttura economica del territorio si disgregò completamente con la scomparsa delle stalle che fino ad allora avevano aiutato al sostentamento della popolazione, costringendo gli abitanti a cercare lavoro nel fondovalle.